Training
Piano di Allenamento per il Ciclismo: la Periodizzazione
di Stefano Orazzini
GLI OBIETTIVI
Dopo questa doverosa premessa relativa alla teoria che sta alla base della struttura delle nostre periodizzazioni, andiamo a costruire il nostro piano annuale vero e proprio con dati oggettivi e finalità reali.
La prima cosa da individuare per strutturare il nostro ciclo annuale di allenamento sono gli obiettivi stagionali.
Considerato che non è possibile mantenere la forma migliore per un anno intero, dovremo programmare la nostra stagione e scegliere gli obiettivi principali per i quali farsi trovare pronti con la migliore condizione possibile.
Determinare uno o più obiettivi principali in una stagione serve a farci orientare nella dinamica temporale e dei contenuti del piano di allenamento, ed inoltre, serve alla costruzione di uno stimolo motivazionale che sia di sostegno alla corretta esecuzione dei carichi.
La preparazione sarà infatti finalizzata al raggiungimento del picco di forma massima che dovrà coincidere temporalmente con gli obiettivi fissati a tavolino.
Calendario della stagione alla mano, dobbiamo passare in rassegna tutti gli eventi in programma ed individuare le date degli appuntamenti più interessanti.
Alla fine della nostra selezione, analizzeremo le date delle gare principali e ne valuteremo la distribuzione. Se saremo fortunati, saranno concentrate tutte nello stesso periodo oppure, se ci sarà qualche complicazione in più, avremo i nostri eventi più ambiti collocati l’uno distante dall’altro nell’arco della stagione.
Per stabilire quale sarà la fase della stagione in cui programmeremo il picco di condizione e proseguire con la compilazione della periodizzazione, occorre però conoscere un parametro fondamentale: per quanto tempo è possibile mantenere una condizione di forma ottimale ?
Sapere quanto a lungo posso mantenere la forma migliore è fondamentale per organizzare la preparazione agli eventi-obiettivo.
In linea di massima, in un ciclo annuale, è possibile mantenere una condizione ottimale per un intervallo di tempo pari a 2 mesi/2 mesi e mezzo (10-11 settimane).
Esiste inoltre la possibilità di programmare il raggiungimento delle 10/11 settimane di forma massima in un periodo unico e continuativo (periodizzazione semplice), oppure in due o più periodi intervallati da fasi di rigenerazione e ri-costruzione della forma (periodizzazione complessa doppia o tripla).
Per citare qualche esempio che chiarisca il concetto, prendiamo come metro di paragone la programmazione dei professionisti.
Ci sono stati ciclisti che hanno puntato la loro stagione su un solo obiettivo (es: Armstrong, Lemond con il Tour de France) con una programmazione mirata al raggiungimento del picco di forma nel solo mese di Luglio (periodizzazione semplice); altri che hanno messo nel mirino due obiettivi stagionali, come chi corre Giro e Tour nello stesso anno oppure coloro che puntano sulle classiche primaverili e sul Campionato del Mondo (periodizzazione complessa doppia); oppure addirittura c’è chi ha scelto di calcare i palcoscenici del grande ciclismo per l’intera stagione o quasi perseguendo tre obiettivi. Vuelta, Giro e Tour nello stesso anno erano un rendez-vous irrinunciabile per lo stakanovista delle corse a tappe Marino Lejarreta, oppure campioni recenti del calibro di Cavendish o Hushovd che optano per una lunga stagione da marzo fino a fine settembre con le Classiche primaverili, Tour e Mondiale. (periodizzazione complessa tripla).
Per citare invece un possibile calendario amatoriale di un granfondista, potremmo scegliere per una preparazione mirata a due classiche del nord Italia come la Maratona delle Dolomiti e la Granfondo Pinarello attraverso una periodizzazione semplice, oppure provare ad affrontare le classiche emiliano-romagnole di primavera (Nove Colli e Dieci Colli) e poi finire la stagione a settembre sui colli liguri della Granfondo Cinque Terre con una periodizzazione complessa doppia.
Va detto che, con mezzi amatoriali, è più facile e meno rischioso optare per una periodizzazione semplice, mentre, se ci si avvale di strumentazioni di controllo della forma di tipo professionale, diventa meno complicato anche avventurarsi in una periodizzazione doppia o addirittura tripla.
La periodizzazione orientata ad un solo obiettivo resta comunque quella più affidabile e semplice (basti vedere i successi degli iper-specializzati del Tour de France) con la più alta probabilità di raggiungere una condizione vicina alla propria capacità massimale; dall’altra parte però ci sono calendari sempre più lunghi e la voglia di essere competitivi per un periodo più ampio che spingono i ciclisti a scadenzare i propri obiettivi durante l’arco di tutta la stagione, con inevitabili maggiori rischi. Sono infatti sempre più frequenti i casi, anche di professionisti che, puntando a troppi obiettivi, non riescono a primeggiare in nessuno.
Nel nostro piano di allenamento abbiamo comunque scelto di proporre entrambe le forme di periodizzazione, semplice e complessa (più avanti le illustreremo nel dettaglio). Starà a voi scegliere quella più consona ai vostri programmi e alle vostre ambizioni.